Iqbal Masih già a quattro anni cominciò a lavorare in condizioni di schiavitù, dopo che il padre l'aveva venduto per ottenere 16 dollari, poiché la famiglia doveva pagare un debito.
Iqbal fu costretto a lavorare incatenato a un telaio per circa dodici ore al giorno, al salario di 1 rupia al giorno, l'equivalente di 3 centesimi di euro attuali. Cercò parecchie volte di sfuggire al direttore della fabbrica, che lo puniva gettandolo in una sorta di pozzo nero quasi senza aria, che Iqbal chiamava "la tomba".
un giorno Iqbal e i bambini escono di nascosto dalla fabbrica e partecipano al Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato dove Iqbal raccontò la loro storia e le loro condizioni.Gli avvocati del sindacato contribuirono a liberarlo dal lavoro minorile e il segretario del BLLF (che una volta aveva incontarto) lo fece studiare per i diritti dei bambini. Iqbal riuscì a liberare vari bambini dalla schiavitù ma alla fine venne ucciso
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